VIAGGIO NEL CUORE DELLA BIRMANIA

Nessuno avrebbe potuto immaginare quanta umanità ed emozioni si celano dietro la storia di Aung San Suu Kyi, donna coraggiosa e determinata sul cammino della pace e della convivenza del popolo birmano in tutte le sue espressioni. Un patrimonio di amicizia quello che lega il premio Nobel per la pace all’associazione italo-birmana dedicata a Giuseppe Malpeli, un volontario italiano che ha stretto rapporti con il Paese asiatico nei giorni bui in cui Aung San Suu Kyi è stata costretta a vivere confinata. Una limitazione che non le ha impedito di esercitare la sua azione e ritrovare la libertà per perseguire la strada della democrazia e della libertà, diventando capo dell’opposizione nell’aprile 2012 dopo le elezioni politiche.

A raccontare i tratti di questa donna straordinaria la senatrice Albertina Soliani, presidente dell’associazione per l’amicizia Italia Birmania, e già sottosegretario all’istruzione, diventata a sua volta amica personale. Una serata particolare, promossa dal socio e past president Roberto Peroni, per un viaggio nel cuore della Birmania, che ha visto il Rotary Club Dalmine Centenario in Interclub con l’Inner Wheel Club di Treviglio e dell’Adda, guidato da Angela Aliberti e di cui fa parte Virginia Withworth King, docente anglo-birmana residente a Treviglio. “Aung San Suu Kyi sta guidando il suo popolo verso la libertà – ha detto Albertina Soliani, definendola interprete della rivoluzione spirituale – Il suo obiettivo è l’unità del Paese, compresi i militari. Ci sono i problemi della minoranza musulmana e ancora conflitti interni, ma il cammino verso lo Stato unitario e federale è tracciato. A riprova di ciò, ella ha deciso di riunione tutte le fedi religiose per la conciliazione e la pace, invitando anche i militari”. La relazione-testimonianza di Albertina Soliani ha preceduto di pochi giorni una iniziativa promossa a Treviglio dalla Federazione degli studenti della Bassa bergamasca per discutere sulla nuova Birmania democratica di Aung San Suu Kyi dopo il primo anno di governo e il rapporto di amicizia tra Italia e Birmania.

Nel corso della serata il presidente Giuseppe Pezzoli ha spillato Federico “Friedel” Elzi quale socio onorario, essendo egli passato nelle file del nuovo Rotary Club Hospital 1 GXIII, di cui è socio fondatore. Friedel si è impegnato a essere assiduo frequentatori degli appuntamenti del R.C. Dalmine Centenario, dove ha ricoperto il ruolo di presidente e vicepresidente, assolvendo contestualmente agli incarichi assegnatigli dal Distretto 2042.

E’ NATO IL ROTARY CLUB HOSPITAL 1 GXXIII

Una delegazione del R.C. Dalmine Centenario, con il presidente Giuseppe Pezzoli, il tesoriere Carmine Pagano e il socio Valentino Cettolin, ha presenziato alla nascita ufficiale del Rotary club Hospital 1 GXXIII di Bergamo nel corso di una cerimonia tenutasi mercoledì 22 marzo all’auditorium Parenzan dell’ospedale di Bergamo e suggellata dalla consegna della Carta costituiva da parte di Pietro Giannini, governatore del Distretto 2042. Tra i soci fondatori il nostro Friedel Elzi.

A presiedere il nuovo club è stato chiamato Alessandro Roberto Dodesini, già socio del R.C. Romano di Lombardia e dirigente medico nell’Unità di malattie endocrine e diabetologia dell’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII. Il ruolo di vicepresidente è stato affidato a Giulio Bassi, quello di segretario a Margherita Molinari. Tra i componenti del consiglio direttivo e i presidenti delle commissioni figurano; Danilo Fossati, Vincenzo Bona, Federico Friedel Elzi, Sergio Moroni (già A.G. del Gruppo Orobico 2), Marcello Personeni, Francesco Yago Felletti, Corrado Spreafico, Maryam Nezarati Zadeh, Giovanni Buono, Giulio Fassi e Claudia Canesi.

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