IL PREMIO FRIEDEL ELZI NEL MESE ROTARIANO

Diciamolo pure. Gli inizi del mese di febbraio hanno imposto una certa prudenza al cospetto l’indice dei contagi da Covid-19 sul territorio e, pure confermando gli appuntamenti con il consiglio direttivo e il Parliamo tra Noi, abbiamo atteso l’ultimo giovedi del mese, il 24 febbraio, giorno seguente il 117° anniversario di nascita del Rotary, per la cerimonia di assegnazione del Premio di Laurea “Friedel Elzi”. Voluto per esaltare i valori in cui il nostro amico e socio rotariano, prematuramente scomparso, credeva per dare la giusta enfasi alle ricchezze architettoniche, paesaggistici e culturali del territorio bergamasco. Il premio, riservato agli studenti di tutti i corsi di laurea dell’Università degli Studi di Bergamo, ha come tema “Architettura in Bergamasca tra storia, ingegneria e sviluppo economico”. La prima vincitrice è risultata Isabella Bologna, neolaureata al Corso di Laurea Magistrale in ‘Planning and Management of Tourism Systems”, con la tesi dal titolo “VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO LOCALE E LA CONOSCENZA IN UNA PROSPETTIVA S-LOW: IL CASO D’ALTA VALLE IMAGNA IN PROVINCIA DI BERGAMO”. Relatrice la prof.ssa Federica Burini, presente alla serata in cui è avvenuta l’assegnazione del riconoscimento. Con noi le care Federica e Valentina Elzi, figlie del nostro amico Friedel, e Roberto Cugini, presidente del R.C. Bergamo Hospital 1 GXXIII. Ecco un estratto della tesi premiata.

“L’idea principale di scrivere questa tesi – spiega nel documento di sintesi Isabella Bologna – è nata dal particolare periodo storico che stiamo attraversando e dal desiderio di indagare il potenziale ruolo delle tecnologie digitali, in particolare quelle relative alla cartografia e alla mappatura, per le destinazioni turistiche al fine di affrontare e superare la crisi. Partendo dal presupposto che, durante la pandemia di Covid-19, i primi segnali di ripresa nel settore del turismo sono giunti da due particolari tipologie di turismo, ovvero quello domestico e quello rurale, ho deciso di concentrarmi su un territorio rurale e montano di prossimità, ossia la Valle Imagna, la più piccola valle della provincia di Bergamo. Al fine di sviluppare un progetto di rigenerazione territoriale basato sul recupero del paesaggio e dei saperi tradizionali attraverso l’uso di strumenti digitali di mappatura e la tecnica dello storytelling, il quadro teorico all’interno del quale ho lavorato è quello della semiosi del paesaggio, della metodologia SIGAP e dell’approccio turistico s-Low, tutti elaborati e approfonditi dal Laboratorio Cartografico dell’Università di Bergamo. L’obiettivo finale del mio lavoro di ricerca è stato dimostrare che gli strumenti digitali di mappatura possono essere utili ai turisti, agli stakeholder locali così come ai territori, poiché possono aiutarli a diventare più resilienti; la resilienza a cui mi riferisco è una resilienza di tipo proattivo, che implica affrontare la crisi, catalizzare le difficoltà e utilizzarle per migliorarsi. Nel primo capitolo mi sono soffermata sull’impatto della pandemia di Covid-19 sul turismo e sui cambiamenti che ha portato. Nel secondo capitolo mi sono concentrata sul concetto di paesaggio, soffermandomi anche sulla crescente importanza che ha assunto nei contesti istituzionali negli ultimi decenni. In particolare, il paesaggio è stato indagato come risultato del processo di territorializzazione ed è stato affrontato utilizzando la metodologia della semiosi del paesaggio. La loro combinazione permette il recupero del capitale spaziale – il senso sociale dei luoghi – che rappresenta la fase preliminare di ogni intervento territoriale. Il recupero del capitale spaziale è altamente raccomandato nel processo di rigenerazione territoriale e di valorizzazione turistica, poiché sia la popolazione locale che i visitatori possono sviluppare un forte senso di attaccamento al luogo e un sentimento di empatia, chiamato filia, che potrebbe semplificare la protezione e la conservazione del paesaggio. Per trattare questi temi ho fatto riferimento agli studi di geografi italiani come Emanuela Casti, Federica Burini, Angelo Turco ed Eugenio Turri. Inoltre, ho analizzato la metodologia SIGAP e l’approccio turistico s-Low proposto dall’Università di Bergamo. Nel terzo capitolo, il cui argomento principale è la cartografia, con un focus particolare sul ruolo sociale e comunicativo delle mappe. è stata indagata l’applicazione dei GIS (Geographic Information Systems) al turismo, e in modo particolare al turismo rurale.

Nel quarto e ultimo capitolo della tesi, tutti i concetti e le metodologie presentati nei capitoli precedenti sono stati messi in pratica nel contesto di alcuni paesi della Valle Imagna. La volontà di concentrarsi su questo territorio nasce dalla scoperta della ricchezza di risorse della valle – e soprattutto dei suoi gioielli di architettura rurale tradizionale – che, purtroppo, non sono inseriti negli itinerari turistici tradizionali e, di conseguenza, non vengono promossi e valorizzati. Dopo aver fornito un quadro del territorio della Valle Imagna – di fondamentale importanza prima di qualsiasi altra fase di intervento – attraverso un processo partecipativo che ha visto la collaborazione di stakeholder e attori locali, sono stati individuati i principali iconemi – cioè unità di significato – di Corna Imagna, Fuipiano Valle Imagna e Brumano, i tre paesi su cui si è svolto il lavoro di ricerca. La realizzazione della mappa interattiva, che evidenzia la ricchezza di risorse dell’Alta Valle Imagna, e la fitta rete di mobilità dolce che attraversa i territori in questione rappresentano un ottimo punto di partenza per la progettazione di un itinerario che colleghi i principali punti di interesse individuati e che abbia come fine ultimo la promozione del paesaggio territoriale e la valorizzazione delle conoscenze locali che, purtroppo, rischiano di scomparire. Porre gli attori locali al centro di questo progetto è il punto principale, perché sarebbero coinvolti in ogni fase della produzione delle audioguide, dalla progettazione della trama alla registrazione dell’audio. Oltre alla creazione dell’itinerario e delle audioguide, sarebbe possibile implementare per ogni tappa file multimediali come immagini e video, organizzare giochi e quiz che potrebbero migliorare l’esperienza turistica. L’obiettivo finale della mia ricerca è quindi quello di dimostrare che le tecnologie digitali per la mappatura possono aiutare i territori a diventare resilienti e che possono essere utili non solo ai turisti, sempre più alla ricerca di esperienze più attive e inclusive e della loro partecipazione al processo di creazione dell’esperienza turistica, ma anche agli attori locali che potrebbero promuovere e valorizzare il loro territorio, farsi conoscere, creare reti, e soprattutto combattere il pregiudizio purtroppo comune che le zone rurali siano solo aree remote, fragili, povere e interne, e quindi non degne di essere visitate”.

SPILLATURA DEL NUOVO SOCIO MICHELE CAMOLESE

Nel corso della serata dedicata al Premio di Laurea “Friedel Elzi”, il presidente Alessandro Cianciaruso ha spillato il nuovo socio Michele Camolese, avvocato cassazionista, seconda new entry dell’anno rotariano 2021-2022 dopo Laura Peroni.

FESTEGGIAMENTI PER IL PAST PRESIDENT BENIAMINO ALIBERTI

L’anno rotariano 2020-2021, con la presidenza di Beniamino Aliberti, benché condizionato inevitabilmente dalla recrudescenza autunnale della pandemia che ha costretto a fare ricorso alle riunione via zoom, ha visto il nostro Club cogliere tutti gli obiettivi e ottenere i massimi riconoscimenti. In particolare, quelli assegnati dalla Rotary Foundation. E’ così che, con orgoglio e soddisfazione, il presidente Alessandro Cianciaruso e il nostro socio Roberto Lodovici, in veste di A.G., hanno consegnato a Beniamino Aliberti i segni tangibili dell’impegno assunto e profuso nel suo anno.

IL LABORATORIO COVID-19 DI CALCINATE: UNA ECCELLENZA DEL ROTARY

Lunedì 28 febbraio 2022 si è svolta una interessante conviviale via TEAMS, organizzata dal Rotary Club Bergamo, dal titolo “l laboratorio COVID-19 di Calcinate: com’è nata ed è stata realizzata questa straordinaria iniziativa rotariana”, a cui i nostri soci hanno partecipato in collegamento. Relatori sono stati Alberto Cammarota e Francesco Locati, insieme alla nostra Alice Melocchi. Durante l’incontro in modalità virtuale, è stata illustrata quella che è considerata una delle iniziative rotariane più concrete per eccellenza portate avanti durante la pandemia, ovvero la realizzazione del laboratorio COVID-19 di Calcinate. Alberto Cammarota, Alice Melocchi e Franceco Locati e hanno raccontato la genesi del progetto, a partire da come sia nata l’idea, durante una conversazione tra amici a marzo 2020, alla sua relazione vera e propria. Quest’ultima è passata attraverso fasi di implementazioni successive, ognuna delle quali ha preso la forma di una sfida da superare: dalla progettazione degli spazi in cui costruire il vero e proprio laboratorio, seguendo gli standard della produzione industriale, all’identificazione delle apparecchiature open da impiegare nell’analisi dei tamponi, sino alla messa a punto del processo analitico ed alla sua validazione. E’ stato messo in luce lo straordinario lavoro di squadra di tutte le persone coinvolte e soprattutto quello dei giovani volontari, anche di provenienza internazionale – quali ingegneri meccanici, biomedici ed informatici, solo per citarne alcuni – che si sono messi a disposizione e sono stati fondamentali per la buona riuscita del progetto. Infine, il Prof. Remuzzi ha illustrato come il laboratorio stesso, oltre a garantire l’analisi giornaliera di un elevato numero di tamponi, sia stato in grado di adeguarsi all’evoluzione della pandemia. Grazie ad una stretta collaborazione con l’istituto farmacologico Mario Negri, è stato infatti possibile sequenziare il genoma virale, arrivando persino ad identificare la presenza nei tamponi analizzati di una nuova variante non ancora classificata. In sostanza, un progetto nato in ambito emergenziale e portato avanti con grande convinzione e competenza si è dimostrato non solo efficace ma anche altamente versatile ovvero capace, in potenza, di riorganizzarsi in tempi brevi e di rispondere efficacemente ad esigenze nascenti nell’ambito della biologica molecolare.